E va bene: lo confesso. Mi è capitato di leggere un romanzo in questi ultimi tempi. L’ho lasciato a metà. Anzi: per la precisione, sono arrivato al 58%, visto che ho acquistato l’edizione digitale. E per arrivare a quel 58% ho fatto una gran fatica. Mi è rimasto impresso perché di tutti i libri che ho letto in vita mia è uno dei pochissimi che reputo irricevibile, per una serie di motivi che non sto a elencare. Alla fine, volendo ben guardare, è tutto soggettivo. E quindi penso che sia piuttosto inutile sviscerarne i punti deboli.

Ci sono però alcuni retroscena che vanno al di là del romanzo in questione. In merito a quest’ultimo, infatti, seguivo con un certo interesse anche la persona che si è occupata dell’editing e la persona che si è occupata della prima valutazione. E devo riconoscere un grande merito a questa lettura, pur lasciata a metà: mi ha consentito di bocciare queste due figure “professionali”. Dovrei scrivere le solite frasette di circostanza per scusarmi di quelle virgolette appese intorno alla parola “professionali”… Sì, insomma: le solite frasi del tipo che io non sono nessuno, che non voglio offendere le persone in questione eccetera eccetera. Ma l’ora è tarda e mi sono imposto di non divagare. Però, ecco, sappiate che queste due figure professionali sono professionisti nel senso stretto della parola: esercitano una professione e si fanno pagare (credo) non poco. Ora: che si facciano pagare, è anche giusto. Dopotutto, lavorano. Che lavorino bene, ecco, insomma. Parliamone.

Oggi, a distanza di mesi, continuo a seguire sui social questi due professionisti. E ogni volta che leggo i loro post (e i commenti entusiasti di tutti i loro follower…) continua a venirmi in mente il romanzo del 58% che pesa come un macigno sulla loro reputazione. Inutile dire che, se mai un giorno dovessi decidere di cercarmi un editor e un “valutatore” (non saprei come altro definire l’altra figura “professionale”…), di certo i loro nomi non saranno i primi a venirmi in mente.

Il guru

Tempo fa ho avuto l’ardire di provare a scrivere a un altro professionista del marketing scrittorio. Uno di quelli con le idee “vincenti”. Blog, profili social e post pieni zeppi di consigli, video, testimonianze. Un professionista con una squadra alle spalle. Una cosa mi ha colpito di questo tizio. Anzi: due.

La prima: ha risposto alla mia mail un’ora dopo che gli ho scritto. Per la precisione: 58 minuti dopo (ancora ‘sto 58…). Perbacco! Ma non era così impegnato e oberato di lavori, di progetti, di scrittori che segue per aiutarli a raggiungere il successo? Deve essere stata la mia giornata fortunata se ho beccato proprio quell’unica ora della settimana in cui era libero…

La seconda: nella sua risposta, il suo primo consiglio era quello di cambiare la copertina del mio libro perché non andava bene…”Guarda, nella mia squadra ci sono grafici che possono proporti copertine più efficaci”.

Accidenti, che efficienza, che professionalità! In soli 58 minuti ha già letto il titolo la sinossi del mio romanzo e analizzato al radar la copertina per capire che, no, non va assolutamente bene. Ci vuole una copertina più “efficace”.

Qualche numero sull’efficacia

Vabbè, mettiamo da parte il sarcasmo. Potrei anche accettare che la copertina del mio romanzo sia discutibile. Perché no? Non ne farei certo una questione di lesa maestà.

Però, ecco, da cosa dovrei dedurre che le copertine dei “grafici della tua squadra” siano più efficaci? Dalla grafica, si direbbe. Ma se la grafica è efficace, perché non guardiamo direttamente le recensioni? Ovviamente considerando la data di pubblicazione…

A questo punto potrei fare nomi e cognomi, per permettere a chiunque di andare a vedere le copertine “efficaci” che propone questo sedicente guru. Ma sarebbe antipatico. Limitiamoci quindi ai numeri: 4, 3, 12, 14, 9, 12, 6, 1. Sono le recensioni dei primi 8 autori citati nella pagina “Dicono di me”.
Un po’ pochine, considerando il tempo che sono on-line i libri.
Un po’ pochine considerando i soldi spesi.
Io, con la mia copertina “che non va assolutamente bene” finora ho fatto 8 recensioni. Senza spendere un soldo.
Cosa mi sfugge, esattamente? Non saprei.
Comunque, per quei soldi, mi aspetterei almeno 50 recensioni nei primi 6 mesi.

Anzi: almeno 58. Così, giusto per dire un numero a caso.

4 commenti su “58

  1. Ah questi guru, che delusione! Devo dire che personalmente sono una scettica di prima categoria su questi presunti esperti che promettono la luna. Una volta mi è capitato di incuriosirmi su uno di loro e sono capitata sulla pagina Amazon del suo libro di punta, praticamente come è successo a te. Non ricordo di aver fatto caso al numero di recensioni, però una cosa mi è saltata all’occhio: che il libro era in fondo alla classifica di Amazon. Proprio in fondo in fondo. E allora mi sono detta: ma come? prometti di far vendere migliaia di copie e poi il tuo non vende nulla? Uhm qualcosa non quadra decisamente. Insomma, contano i fatti non le parole.

    1. Ah questi guru! Hai proprio ragione. E verrebbe da dire che siano sempre gli stessi che cercano di reinventarsi in qualche modo e/o di arrabattarsi. Per la cronaca: è lo stesso guru (o meglio: lo stesso pool di servizi) di cui avevo scritto tempo fa qui, in questo caso studio:
      https://retroblog.dariustred.it/caso-studio/

      Sempre gli stessi, che inviano sempre le stesse newsletter con toni trionfalistici.
      Ma se vai a vedere i libri che promuovono o, come dici tu, i libri che scrivono, stanno in fondo alla classifica.

      Certo, ovviamente io non faccio di meglio: ma almeno mi risparmio qualche soldo ed evito facili illusioni.
      E già questa, pensandoci bene, è una gran soddisfazione… 😛

  2. Siamo proprio informatici. Quelle verifiche lì son le stesse che mi scappano ogni volta che incontro anch’io uno di questi guru, dal marketing al publishing. Perché mentre leggo le loro mirabolanti dichiarazioni c’è quella vocina nella testa che continua a ripetermi: Chi non sa fare, insegna. O vende. 😉

    1. Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Giusto.
      E’ una legge un po’ spietata, ma certe volte calza alla perfezione.

      E se penso ai due personaggi professionisti che stanno dietro a quel libro fermo sul mio kindle al 58%, questa è una di quelle “certe volte”.
      😛

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