Oggi parliamo di macchine da cucire. Ma non macchine da cucire qualsiasi, come se ne trovano a decine in vendita, con tutti gli accorgimenti moderni che facilitano il cucito e le relative applicazioni.
Parliamo di macchine da cucire d’epoca, ancora funzionanti dopo ben 50 anni di onorato servizio. Il modello a cui mi riferisco è corredato di mobiletto, anch’esso d’epoca, e va letteralmente a pedali.
Con una macchina da cucire di questo tipo, se la si sa usare e, soprattutto, se si ha ancora una pazienza certosina, si possono fare ancora un sacco di belle cosette.
Come ad esempio… cucire un segnalibro.
Idea artigianale
L’ultimo romanzetto che ho scritto ha goduto di un contributo extra rispetto alle mie precedenti realizzazioni: un segnalibro.
Tutto è partito con il manipolo di biglietti da visita che ho avuto l’ardire di stampare qualche anno fa: con 20 euro, una spesa tutto sommato contenuta, ne ho inavvertitamente fatti stampare 500, grazie alla somma di un paio di promozioni di benvenuto proposte dal portale web che avevo scelto. Il biglietto da visita che avevo ideato aveva una funzione molto semplice: recava i titoli dei miei libri e, sul retro, i miei indirizzi web e social.
Qualcosa di essenziale, insomma.
Spreco
Che fine hanno fatto? Ne avrò distribuiti meno di 100.
Ok, non sono un mostro di marketing.
Ma, a mia discolpa, preciso che non amo farmi pubblicità nel senso che non sono proprio il tipo che va in giro a sbandierare il fatto che mi diletto a fare lo scribacchino. Se quei biglietti da visita giacciono ancora nel mio cassetto è proprio perché non ho mai approfittato di occasioni per distribuirli a destra e a manca. Mi tenevo nel portafoglio quei due o tre biglietti di scorta per quelle volte che qualcuno, già al corrente della mia seconda vita, mi faceva domande del tipo “come hai detto che s’intitola il tuo libro?”.
L’evoluzione
Un biglietto da visita, però, l’ho usato io stesso come segnalibro mentre leggevo.
E da lì il passo è stato breve: con l’occasione del mio nuovo romanzetto, ho pensato bene (?) di creare un segnalibro da infilare nelle copie da distribuire a mano. Non volendo ripetere l’errore fatto con i biglietti da visita, anziché cercare un portale web per stamparne in quantità, ho optato per una soluzione completamente artigianale.
Perfetto. Ma che centra la macchina da cucire?
Pizzino e passaparola
La mia mente diabolica (si fa per dire) ha pensato bene di trasformare il segnalibro in uno strumento pro-marketing. Niente di trascendentale: i guru rideranno di questa mia idea da quattro soldi (così come io da tempo rido delle loro 😀 … … …). Naturalmente non parlo di marketing massiccio, ma di marketing “artigianale”, soft, silente. Intimo.
Intimo come può essere una tacita richiesta di fare passaparola.
Il segnalibro che ho ideato è corredato di 3 bigliettini che si possono strappare, un po’ come quei fogli che mettono in giro gli studenti universitari per dare ripetizioni di matematica o latino agli studenti più giovani: “Si danno ripetizioni di matematica” e sotto il pizzino con indicato il cellulare, pronto da staccare.
Dato che non mi piaceva l’idea di un segnalibro che, staccati i pizzini, perdesse la sua forma originaria, ho deciso di crearlo con una coppia di strisce di cartoncino perfettamente sovrapponibili: una parte l’ho corredata con i pizzini staccabili e l’altra, posta subito sotto, l’ho studiata affinché, staccati i pizzini, permettesse al segnalibro di mantenere la sua forma rettangolare.
Risultato
Per tenere insieme le due parti ho pensato bene di farle cucire parzialmente, ottenendo così anche una sorta di effetto 3D in cui infilare la pagina. Forse le immagini renderanno meglio il risultato finale.
Naturalmente ho sfruttato tutto lo spazio a disposizione, utilizzando la stessa immagine impiegata per la copertina opportunamente riflessa sul retro.
Unico
Avrei potuto ingegnarmi diversamente per tenere insieme i due pezzi. Tuttavia ho trovato che l’idea della cucitura fosse quella più originale. Un tocco artigianale che mi è piaciuto subito, insomma. Ora, se non altro, posso vantarmi di essere l’unico scribacchino a cui riesce meglio il segnalibro del libro 😀 😀 😀 …
Il tutto grazie al preziosissimo aiuto di mammà 😛 .
Purtroppo, come si potrà ben capire, non c’è modo di infilare questo segnalibro in ogni copia cartacea che verrà venduta su Amazon. Quindi la mia creazione artigianale resterà un optional esclusivo che avranno solo coloro ai quali darò una copia cartacea di persona.
Che dire: possiedo un esemplare fantastico di segnalibro con annessi “pizzini”. Ah, per la cronaca: due sono stati piazzati (speriamo facciano il loro dovere) e un po’ mi dispiace avere “menomato” l’idea originaria.
Osservazione dal lato artistico-artigianale: quella macchina da cucito è stupenda, io ne subisco il fascino sempre (puoi immaginarlo, vista la mia attività parallela alla scrittura.) 🙂
Bene, due pizzini seminati per strada… Grazie! 😉
Ho assistito alla fase di cucitura e, come forse saprai, solo per infilare il filo nel “coso” che sta sotto (notare la mia ignoranza in materia…) c’è dietro tutta una procedura amanuense davvero certosina. Il modello in questione è una Singer e credo abbia quasi 60 anni, a dire il vero: la usava già mia nonna e l’ha regalata a mia madre quando è nata mia sorella, che oggi ha 52 anni.
E anche il rumore che fa mentre cuce… E’ un rumore d’altri tempi.
La tua idea è strepitosa! Alla faccia dei guru che nemmeno dopo un paio di whisky ci sarebbero arrivati 😀
Mi stai facendo voglia di recuperare la vecchia singer di mia nonna, che era ancora della bisnonna, e che è stata “prestata” ad un museo della civiltà contadina (quindi immagina quanto vecchia!)
Io continuo a farli stampare i segnalibri, sempre approfittando di qualche offerta al 50% di sconto e cambiando ogni volta l’immagine di un lato, così che i lettori potrebbero anche collezionarli. Da una parte webnauta, dall’altra gli amici di Buck e il terremoto. Li metto nei vari libri (di altri autori) che regalo, vendo usati, dono alle casette del parco. 😉
Ti piace la mia ideuzza?
Se vuoi, la puoi copiare o prendere spunto per farne uno migliore.
Considera che se recuperi la vecchia Singer, devi recuperare anche una mano esperta e paziente che la sappia far funzionare, a meno che non sia in grado già tu… 😉
Comunque è sufficiente una comunissima macchina da cucire. Io ho “usato” quella di mia mamma perché lei ha solo quella e non vuole saperne di quelle moderne.
I tuoi segnalibri girano anche per casa mia, di libro in libro. 😉