Di recente avevo scritto un paio di mie postille medio-mediocri in merito a un discorso che ruotava attorno alle statistiche di lettura degli italiani. Con tali postille mi è uscito, appunto, un quadro medio-mediocre dell’italiano medio. Ma, dice il saggio, non bisogna fare di tutte le erbe un fascio. Ecco quindi che tento di rimediare con alcune postille “eccelso-eccellenti” (spero mi si perdoni la storpiatura del titolo, ma volevo fare il paio con quello del post scorso). 😀
Postille che, anch’esse, si ricollegano in qualche modo alle mie elucubrazioni mentali su scrittura e lettura.

Naturalmente l’eccellenza del titolo del post non è riferita alle mie postille, ma al genio italico che ho visto emergere in tutto il suo fulgore leggendo La banda di via Panisperna. Con questa lettura ho assaporato infatti l’eccellenza italiana che, quando ci si mette seriamente, arriva tranquillamente a fare da guida al mondo. Sto esagerando? Forse sì, forse no. Di fatto, se diamo un’occhiata alla storia, si può facilmente scoprire come le principali invenzioni del nostro tempo siano state fatte da cervelli italiani. E anche oggi, ora come allora, ci sono in giro per il mondo certi cervelli italiani veramente sopraffini.
Per chi non lo sapesse, il titolo (La banda di via Panisperna) è riferito a quel manipolo di scienziati italiani che, a partire dagli anni ’20, hanno giocato ruoli di primissimo piano nella fisica mondiale, fino ad arrivare (è proprio il caso di dirlo) a influenzare il corso della Storia.

Il Papa e il Cucciolo

Tra i dettagli che mi hanno divertito molto, ci sono stati i soprannomi che tali scienziati si sono dati tra loro. Eh, sì: perché il libro non racconta solo le vicende scientifiche ma racconta soprattutto le vicende umane di queste persone. Insomma, scienziati sì, ma anche amici in parte cresciuti insieme e in parte incontratisi strada facendo, passando dall’essere studenti, compagni di studi e laureati in cerca di lavoro fino a lavoratori, mariti e padri di famiglia. E come tra amici, dicevamo, c’è stato il momento dei soprannomi: il Basilisco, il Prefetto, il Grande Inquisitore, il Cardinale Vicario e il Papa.
Erano nomi che rispecchiavano una sorta di gerarchia amichevole all’interno del loro gruppo. In altre parole: il Papa era lo scienziato più autorevole tra loro. Seguito dal Cardinale e così via. E se vi dovesse sembrare un tantino esoso come soprannome, sappiate che in quel gruppo c’era persino qualcuno al di sopra del Papa. Che aveva questo soprannome: il Padreterno.
Che bel gruppo di buontemponi!
Ok, ma chi erano veramente? Potrei snocciolare i nomi uno a uno, ma posso bruciare il gusto della lettura? Certo che no 😛 . Dopotutto, i soprannomi rendono meglio il senso del mio discorso.
A un certo punto della storia si è unito al gruppo uno studioso al quale, per restare sempre in tema di soprannomi, gli è stato affibbiato il soprannome di Cucciolo per via del fatto che era il più giovane.

La grande scoperta

Ora non voglio annoiarvi con le vicende scientifiche: sappiate però che questa “banda di via Panisperna” ha collezionato nel tempo vari premi Nobel e ne ha lasciati sul campo almeno due o tre solo perché erano troppo impegnati a lavorare per pubblicare in tempo le scoperte.

Ma veniamo al nocciolo della questione.
Come detto i soprannomi che questi buontemponi si erano dati rispecchiavano l’autorevolezza accademica che ciascuno si era guadagnato nei confronti della comunità scientifica dell’epoca. Nel leggere la storia narrata mi ha colpito molto la vicenda legata alla scoperta dei neutroni lenti. Senza entrare troppo nel merito, basti sapere che è stata una scoperta epocale che ha aperto la strada allo sfruttamento dell’energia nucleare. Purtroppo, vista l’epoca (si era in piena Seconda Guerra Mondiale) ha avuto il sopravvento l’interesse bellico, ma non vorrei divagare.

Quello che mi ha colpito è che tale scoperta è stata fatta niente-poco-di-meno-che… dal Papa? dal Cardinale? Dall’Inquisitore? Dal Prefetto?
No. Dal Cucciolo.
Perbacco! Il Cucciolo, ultimo arrivato, ha fatto la scoperta più importante. La fortuna dei principianti, si direbbe. E in effetti, a onor del vero, va detto che la scoperta è stata casuale. Ma le misurazioni fatte dal Cucciolo sono sempre state corrette: insomma la scoperta è stata sì casuale ma il Cucciolo si è accorto di averla fatta. Ma quello che mi ha colpito durante la lettura del libro è stata la reazione degli altri scienziati: hanno ritenuto fino all’ultimo che le misurazioni fatte dal Cucciolo fossero sbagliate. E le hanno fatte e rifatte decine di volte. Ma alla fine hanno dovuto rassegnarsi all’evidenza: era tutto corretto, il Cucciolo aveva fatto bene il suo dovere.

Dubbi

Mi sono chiesto quale sarebbe stata la reazione se la scoperta fosse stata fatta dal Papa (premio Nobel). O dal Cardinale (svariati riconoscimenti internazionali). O dal Prefetto (premio Nobel). Oppure dall’Inquisitore (due Premi Nobel lasciati sul campo perché non interessato a pubblicare le scoperte: altri scienziati le hanno riprese e hanno vinto il Nobel). E’ facile ipotizzare che tutti avrebbero applaudito subito, senza mettere minimamente in dubbio le misurazioni fatte.
Insomma: una sorta di effetto placebo.

Per tornare alla lettura (e chiudere finalmente il cerchio delle mie postille) mi capita spesso di chiedermi quanti scrittori vivano di “rendita” dopo essersi fatti un nome. E mi chiedo, soprattutto, quanti lettori si facciano influenzare dal nome dell’autore mentre leggono.
Stephen King? Quello scrive da dio, ogni suo libro è per forza bello.
Dan Brown? Scrive delle grandissime americanate, ma le scrive divinamente. Ormai ci fanno pure i film.
Michael Crichton? Questo non si discute: è un mostro sacro.

Chissà quale sarebbe il giudizio se si leggesse senza conoscere l’autore.
Non è dato saperlo: per questo genere di quesiti non esistono statistiche.
Ma io ho il sentore che le classifiche di vendita ne verrebbero stravolte. Occorre usare il condizionale perché quando si parla di vendita c’è di mezzo il marketing: e si sa che il marketing stravolge già di suo, dipingendo esordienti come dei dell’olimpo narrativo.

Post Post Scriptum

Alla fine il premio Nobel è stato conferito anche al Cucciolo. Più tardi, per altre scoperte.
E’ arrivato per ultimo nella banda di via Panisperna ma ne ha fatto parte con pieno diritto.

4 commenti su “Postille eccelso-eccellenti

  1. Io e la Fisica non andiamo per niente d’accordo, ma ho capito il senso di quel che dici, soprattutto il confronto con il campo editoriale.
    Ma poi…tu pensa se quella scoperta l’avesse fatta non il Cucciolo, ma la moglie del Cucciolo! (che tanto a quell’epoca non c’erano ancora donne in taluni ambienti). 😉

    1. C’erano! Le donne Curie, madre e figlia, entrambe premi Nobel. Le donne erano poche perchè la fisica all’epoca (ma forse anche ora) era una materia noiosa.

      E poi, come si suol dire, dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna (che alza gli occhi al cielo… 😀 ). Il Papa, dopo aver ritirato il Nobel a Stoccolma, non è ritornato in Italia ma è emigrato direttamente in America. L’ha fatto per amore di sua moglie, di origine ebraica, che era soggetta alle leggi razziali fasciste…

  2. Tempo fa (non ci si frequentava all’epoca noi due) ho fatto un esperimento che, forse, ti avrebbe divertito: ho preso sei brani senza citare gli autori mescolando tre famosi a tre esordienti e ho chiesto di riconoscere quelli famosi dagli anonimi. Sono venute fuori delle belle sorprese. (se ti va puoi andare a dare un’occhiata: http://trentunodicembre.blogspot.it/2015/04/e-se-foste-voi-gli-editori.html).
    In ogni caso vivere di rendita è normale per lo scrittore che si afferma. È come la fama che ti fai a scuola quando prendi sempre ottimi voti: finisci per vivere di rendita anche lì (a me è capitato, da studentessa. Da scrittrice… aspetto la manna)

    1. Ricordo quel post…
      Non ci si frequentava ma il tuo blog è stato debitamente passato ai raggi X dal sottoscritto. 😀
      Comunque me lo sono riletto volentieri. Resto convinto che tanti cosiddetti “capolavori” verrebbero cestinati anche dai lettori più colti se letti senza conoscerne l’autore…

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