Una settimana dopo, di mattina presto, Nikola e Scherff erano in piedi nell’ufficio di J.P. Morgan a Manhattan, in attesa che lui si accorgesse della loro presenza. Morgan, però, dava la schiena ai due uomini. Era rivolto verso la finestra e guardava in strada. Era ancora di spalle quando prese dalla tasca un ritaglio e lo spiegò.
Poi la sua voce tuonò: “Immaginate la mia sorpresa, signor Tesla, quando ho aperto il ‘New York Times’ di ieri e ho visto questo articolo del corrispondente da Wardenclyffe: ‘Si dice che il genio eccentrico Nikola Tesla’,” alzò lo sguardo aggiungendo “il quale ha passato il suo tempo in Colorado e a Wardenclyffe con il mio sostegno finanziario, ‘stia sdraiato vicino alle finestre aperte durante i temporali e conversi con i fulmini!’ “. Morgan fece un cenno al maggiordomo che gli portasse un sigaro nuovo, quindi rimase in silenzio tutto il tempo necessario per accenderlo come si deve. “In nome del cielo, amico, che cosa vi salta in mente?”
Nikola guardò Scherff costernato, ma Scherff non poté far altro che scuotere la testa, confuso. “Signor Morgan” esordì Nikola, “non ho rilasciato interviste né in Colorado né a Wardenclyffe.”
“Sì. A quanto pare siete stato così sventato da permettere che una spia assistesse agli esperimenti che io ho pagato e che vi avevo pregato di tenere segreti!” […]
“Io… signore… ho fatto solo quello che avevo promesso di fare, e ho dimostrato che l’elettricità può essere trasportata con pochissima energia e senza fili… e che può essere utilizzata da chiunque, ovunque! […] Praticamente a costo zero!”
“E chi vi ha autorizzato a immischiarvi nella faccenda del costo dell’energia per i cittadini?”
“Immischiarmi? Immischiarmi?! Signore, questo sistema può offrire accesso universale a energia illimitata, in qualunque parte del mondo!”
“Esatto!” Morgan fece con calma un tiro dell’ottimo sigaro. “La gente non ha bisogno di essere tanto libera. Che cosa faranno, poi?”
“Miglioreranno il loro destino!”
“A spese di chi? Lasciate che ve lo dica, sono molto preoccupato dei vostri tentativi di squilibrare la nostra economia americana!”
“Signore, l’intera economia mondiale è già gravemente squilibrata! Vi ho portato un dono perché voi lo offriate alla gente di tutto il pianeta!”
“E l’avete fatto senza darvi alcun pensiero per gli effetti che avrà sui governi! Sulle industrie!”
“I governi e le industrie si adatteranno! Sono le persone ad averne bisogno!”
“Signor Tesla, il punto è che, in qualità di vostro sponsor – e di proprietario del cinquantun per cento dei vostri brevetti su questa tecnologia – intendo chiudere i brevetti nella cassaforte della mia società e continuare a finanziare fonti di energia convenzionali.”
“Signore. Vi prego, signore. Perché fate questo? Stiamo parlando di fornire energia elettrica a ogni abitante del pianeta, praticamente senza costi!”
“No. Voi ne state parlando” ribatté Morgan con calma. “Ed è il motivo per cui a questo punto ritiro qualunque ulteriore finanziamento.”
“Cosa?! Signor Morgan, io…”
“Perché non lavorate invece a qualcosa come l’impianto idroelettrico che avete realizzato alle cascate del Niagara? Quello è il genere di cose su cui possiamo installare un contatore. Quello sì che è un buon affare.”

Brano tratto da L’ULTIMO SEGRETO DI TESLA, di Anthony Flacco.

4 commenti su “Nikola e J.P.

    1. Questo brano mi torna in mente ogni volta che sento nominare “J.P. Morgan”. Oggi tutti pensano che sia “solo” il nome di una banca d’investimenti… 😀

        1. Io mi son limitato a Morgan. E mi è bastato 😀 . Il brano che ho proposto è estratto da una storia “romanzata” di Tesla. Ma è tutto vero, l’ho verificato leggendo altri saggi. Oltre agli squali della finanza ci sono stati anche squali della scienza…

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