Gesù tirò un sasso davanti alla vipera e questa tornò indietro. Come gli si avvicinò, rapido la prese in mano e sotto gli occhi esterrefatti di Giuda, la trasformò in un bastone, al quale si appoggiò per alzarsi.
“Ma… tu… come hai fatto?”
“E’ un semplice artificio” Gesù sorrise. “Ne conosco a centinaia. Me li hanno insegnati i monaci delle montagne. Loro riescono perfino a far alzare le pietre con il suono dei corni, e molte altre meraviglie.”
“Sanno fare miracoli?”
“No, Giuda non sono miracoli. Tutto fa parte della terra, l’uomo deve solo imparare a conoscersi, e quando lo avrà fatto, troverà in sé molte spiegazioni. Non c’è niente di miracoloso. E’ solo che la gente non lo sa. Ti ricordi quando nella Torah i sacerdoti del faraone fanno quello che tu chiami miracolo e trasformano i loro bastoni in serpenti? E poi Aronne, il fratello di Mosè, fa anche lui la stessa cosa e il suo bastone diventato serpente mangia gli altri?”
“S… sì” balbettò Giuda.
“Bene, non hanno fatto che l’esatto contrario di quello che tu hai visto con i tuoi occhi. Ma non sono miracoli. Ti pare? Riflettici. In questo caso potremmo pensare solo due cose. Che esista un dio che si prendeva gioco dei due avversari, un dio crudele, che stava ora da una parte ora dall’altra, secondo il suo capriccio. Oppure che c’erano due dèi che combattevano tra loro. Uno dalla parte degli egiziani e un altro dalla parte del nostro popolo. E bada, questo lo dice la Torah, non io. Non erano miracoli, ma i poteri della conoscenza delle due caste sacerdotali, una egiziana e l’altra ebraica, uomini che avevano semplicemente coscienza del proprio essere.”
[…]
Così, per quaranta giorni e quaranta notti rimasero sul Monte Nebo. Di giorno si riparavano dal sole sotto una tenda, nel pomeriggio andavano in cerca di radici commestibili, e Giuda apprese come si potessero saziare la fame e la sete attraverso erbe e tuberi facendo a meno della carne. La notte, intorno al fuoco per mitigare il vento freddo che saliva dal deserto, Gesù mostrava a Giuda i poteri della mente e del corpo che aveva appreso dai monaci delle montagne.
Tratto da L’eretico, di Carlo A. Martigli
E niente, Darius, a me le eresie non piacciono. Poi tu, mi fai leggere ste cose giusto il Venerdì Santo, che per me ha un grande significato. Ora dico, mi verrebbe da sbatterti in testa il bastone del miracolo, ma invece ti faccio tanti auguri di Buona Pasqua e via! 😇🤗
Le eresie sono solo scelte. E là fuori, al di là dei soliti “recinti”, ci stanno mondi fantastici e più compiuti.
Fuori dal recinto tutto ha più senso…
Forza! Esci dal recinto, ogni tanto. Abbandona la tua comfort-zone… Ti divertirai un sacco a scoprire la “verità”.
😉
Buona Pasqua.
Entra tu nel recinto. Magari abbandoni le fantasie eretiche (anche erotiche, volendo, stando alle battute di bassissima lega di Barbara 😂) e ti converti! 😋
Ho passato i primi 33 anni della mia vita nel recinto con le solite favolette millenarie.
Mo’ basta. Tutto falso.
Dopo 33 anni l’illuminazione (senza necessariamente finire sulla croce): non è il pastore che esce a cercare la pecorella smarrita.
E’ la pecorella illuminata che esce per seguire il pastore. Che sta sempre fuori dal recinto.
Certo. La vita nel recinto è più comoda con le finte sicurezze.
😉
Il serpente in bastone… potrebbero uscirmi una valanga di battute di bassissima lega, sappilo. Che poi Eva scaccia il serpente dell’Eden, ma quello terrestre… 😎
Buona Pasqua Darius! Non mangiare troppa cioccolata!
Buona Pasqua!
Lo sai che qui puoi fare tutte le battute che vuoi… 😀
E anche quella storia di Eva, ho letto un paio di storielle alternative che, per bacco, hanno più senso in tutto e per tutto. Devo averlo già scritto da qualche parte…
Ah, ecco! In questa storia stramba di Emme:
https://retroblog.dariustred.it/novantanove-anni/
Ma non sono letture pasquali: pensa a rompere le uova e non farti arrivare troppi pacchi!
😀 😀 😀