Potrei spiegare in due parole cosa sia il Liebster Award?

Certo che no: due parole non mi bastano. Mai. Per niente.
Lo sa bene Barbara (che mi ha nominato): per il suo contest #Webnauta (è ancora in corso: partecipate rumorosi! Non solo numerosi…) si è sorbita un mio raccontino di 13000 battute a fronte del limite di 8000. Poi mi sono pentito e ne ho riscritto uno di 7900, giusto perché dovevo fermarmi prima di 8000… 😀

Quindi, se qualcuno volesse approfondire l’argomento Liebster, vi rimando al post della stessa Barbara che descrive tutto ciò che c’è da sapere con sherlockiana perizia.

Tornando a noi, è sempre un piacere ricevere un riconoscimento da chi sbircia sul tuo blog.
Tuttavia in questo caso specifico, in cui il premio prevede di nominare altri blogger, mi trovo in difficoltà: la mia cerchia di lettura non è così vasta da poter nominare altri blogger che non siano già stati nominati da altri prima di me. E anche se lo fosse avrei delle serie difficoltà a capire chi ha più di 200 follower…

Quindi, che si fa? Semplice: cambiamo le regole! 😀

Regola numero A: Ringrazia per la nomination.
Regola numero B: Rispondi alle 11 domande poste dal blogger che ti ha nominato.
Regola numero C: Poni 3 domande sul tuo blog e lascia che chiunque risponda nei commenti.

Possiamo definirla come variante ABC del Liebster Award: a disposizione di chiunque voglia cambiare un po’ le carte in tavola. Se qualcuno volesse adottarla, be’ ricordatevi di me quando sarete famosi: mi accontento di una copia del vostro best-seller con dedica quando lo presenterete (dedica baciata se lo presenterete con i tacchi a spillo 😀 ).

Quindi, tornando a noi, onoro la Regola Numero A ringraziando Barbara Businaro di Webnauta.it per la nomina.

Regola Numero B

Ecco le mie 11 risposte.

1. Chi o cosa ti ha spinto ad aprire il blog?
Dunque:
Per il TreD Books’ Blog: mi ha spinto la mia personalissima esigenza di raccogliere brani che leggo e che mi colpiscono (nel bene e nel male). Una volta tenevo traccia facendo un orecchio sulla pagina (lo faccio ancora oggi: orecchio sull’angolo in alto per un brano celebre, orecchio sull’angolo in basso per un refuso. Qualcuno inorridisce al pensiero ma guardando in costa il libro trovo subito ciò che mi serve…).
Visto il moltiplicarsi di libri e orecchie, avendo spesso l’esigenza di rileggere certi brani ho pensato di farmi un blog per trovare e rileggere ciò che mi serve più velocemente. E pure dal tablet o dal cellulare in spiaggia…

Per il blog ufficiale: l’ho fatto solo per quei lettori che, una volta letti i miei racconti, vogliono curiosare dietro le quinte. Sebbene sia un blog pubblico, per ora è ancora semidormiente: lo userò più massicciamente quando mi metterò seriamente a fare marketing.

Per il retroblog (che è questo): l’ho fatto per annotare tutto il resto dei miei pensieri di lettore/scribacchino/pensatore. Lo so: avrei potuto fare un unico blog ma non mi andava di annoiare lettori e potenziali lettori con tutte le menate che scrivo sul retroblog. Sul blog parlo solo dei miei libri. Qui parlo di tutto il resto.

2. Scrivere con un sottofondo musicale o in assoluto silenzio?
Silenzio. Assoluto silenzio da convento.

3. L’ultimo libro che hai appena finito di leggere?
La banda di via Panisperna, L’universo elegante e L’ultima cospirazione (sì: leggo più libri contemporaneamente).

4. Di quale personaggio libresco sei segretamente innamorato?
Morgan. E chi ca**o è Morgan? E’ un mio personaggio. Tutti siamo innamorati di qualche nostro personaggio: altrimenti non ci scriveremmo sopra una storia. Nel mio caso ci sto scrivendo sopra una non-saga.

5. Cartaceo, digitale o promiscuo?
Promiscuo. Credo al non-tramonto della carta e credo anche alle potenzialità del digitale.

6. Quale scrittore vorresti a colazione domattina?
Kathleen McGowan. Ha scritto una trilogia di circa 1500 pagine: avrei alcune domande per tutto quello che ha scritto tra le righe e non credo basti una colazione.

7. Con un buon libro, caffè, tè o cioccolata calda?
Tè forever. E’ l’unica bevanda che riesco a bere anche fredda se mi faccio prendere dalla lettura.

8. Quale libro vorresti riscrivere con un finale diverso?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere: sarebbero troppi e non solo nei finali.
Per carità: non ho nulla da insegnare a nessuno ma certe volte trovo di quelle pecche che bastava davvero poco per ricamarle meglio.
Per non parlare degli strafalcioni che mi fanno pentire di aver speso dei soldi.

9. Quale film o serie tv ti hanno fatto apprezzare poi il libro da cui erano tratti?
The Musketeers, senza dubbio. Un grande esempio di finzione perfettamente calata nel contesto storico, secondo il mio modesto punto di vista.

10. Come esci dal “blocco del blogger” quando ti capita?
Non mi capita: semplicemente non ho un calendario editoriale e scrivo quando ho qualcosa da scrivere. Ho già delle signore Ansie con la A maiuscola nella vita reale, non voglio aggiungerne altre nella vita virtuale.

11. Cosa hai pensato quando hai ricevuto questa nomina?
Perbacco! Ecco una buona occasione per cambiare le regole!

Regola Numero C

Ecco le 3 domande alle quali chiunque potrà rispondere nei commenti.

1. Editor supremo per un giorno, capo indiscusso di tutti gli editor del pianeta: quale autore famoso vorreste  bocciare senza appello facendolo rimuovere da tutti gli scaffali delle librerie così da revocargli l’attuale (immeritata) notorietà?

2. La biodiversità letteraria degli scrittori affermati propone una cerchia ristretta di autori: i cosiddetti “mostri sacri”. Quale di questi stronchereste con gusto strafottendovene altamente di quel che ne ha sempre detto la cricca letteraria?

3. A cena con un blogger: con chi preferiresti passare la serata?

Buon divertimento.

9 commenti su “Di nuovo Liebsterizzato

  1. Interessante la dedica baciata con i tacchi a spillo! Quale sarà la versione al maschile? Dedica baciata con la barba? Con i pettorali e la tartaruga? Uhm…. 😀
    Certo che hai pensato a delle domandine semplici semplici eh! Già sulle prime due potremmo esaurire tutto lo spazio del commento. Mi limito a dire per la 1 Elena Ferrante, mi sarebbe piaciuto vedere se da self publisher sarebbe davvero approdata comunque allo scaffale. Per la 2 Bruno Vespa, che non se ne può più degli spiegoni natalizi cartonati, ho il terrore che qualcuno me li regali. Per la 3, con UN blogger o anche UNA blogger? Una cena con Domitilla Ferrari, per carpire qualche segreto di marketing social 😉

    1. 😀 😀 😀
      La dedica al maschile è una dedica scritta e firmata. Punto.
      La dedica al femminile è una dedica scritta, firmata e baciata. 😛

      Interessanti le tue risposte alla mia variante ABC. Faccio solo moooolta fatica pensare a Vespa come a un “mostro sacro”…

        1. Mah… visto che la domanda è riferita agli “scrittori affermati”, io toglierei anche “scrittore”, non solo “sacro”… :-D.
          Insomma il buon Vespone nazionale può dirsi “affermato” in tanta altre “discipline”… e qui lascerei spazio alla fantasia di ognuno.

  2. 1 Anna Premoli
    2 Dite quel che volete ma non capisco Marquez né Hemingway
    3 Con te penso che mi divertirei, non potrò mai dimenticare la tua supposizione che la Ferrante fosse il mio imbianchino

  3. 1. Darius, e me lo chiedi pure! Abbiamo un amico che ci ha fatto lavorare insieme un giorno, una perla di saggezza, un raffinato narratore dell’amore e… Ma poverino, poi mi pento: proprio da tutte tutte le librerie no, solo dalla mia, dai!

    2. Mostri sacri? Così su due piedi… Paolo Nori: non lo capisco. Non so, però, se sia “sacro”.

    3. Uno non mi basta: farei una tavolata e mi piazzerei al centro per avere tutti attorno a me. Però, a ben pensarci, da un blogger in particolare mi piacerebbe ricevere un invito a cena, ma non dico chi è, che poi mi si monta la testa! 🙂

    1. Finissima astuzia la tua: come farsi ben capire senza rispondere. 😀

      Mi riferisco alla prima risposta, per la quale il mio mezzo cervello si accende sul nome di Freitas. Me lo aspettavo: credo che sia in cima alla lista nera di molti lettori… 😀

      Mi resta invece un grande buio sul blogger o la blogger di cui accetteresti volentieri un invito a cena. L’accendiamo (il buio, dico)? No, mi pare di intuire che non la vuoi accendere… 😛

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