i dialoghi sono importanti. A volte reggono da soli la scena. Lo sanno bene gli scrittori, lo sanno bene anche gli sceneggiatori: spesso le parti più memorabili di un romanzo o di un film sono proprio i dialoghi tra i personaggi. E mettere insieme un dialogo davvero efficace non sempre è cosa semplice, così come non è facile trovare le frasi che danno la giusta piega alle conversazioni.
Mi trastullavo con queste beghe pseudo-filosofiche quando ho realizzato che i dialoghi sono importanti anche nella vita reale: non sempre è facile piazzare la frase vincente, non sempre riesce lo scacco matto.

Non sempre si riesce a intrattenere un dialogo efficace, un dialogo in grado di perseguire agevolmente i nostri scopi o anche solo sostenere le nostre ragioni.

Mai come in questo periodo capita di intavolare discussioni di ogni tipo. Visti i tempi, le discussioni sono per lo più virtuali e, per come la vedo io, non dovremmo neanche chiamarle discussioni, vista la proliferazione esponenziale dei cosiddetti leoni da tastiera. Per citare una canzone quasi recente, viviamo in un’epoca in cui, ahimé, ahinoi, siamo “tutti tuttologi col web”: nell’ultimo anno siamo stati tutti virologi, tutti epidemiologi, tutti biologi. Con una pausa (grazie al cielo) la scorsa estate in cui, complice la nazionale italiana di calcio, siamo stati tutti allenatori di calcio.
Ovviamente, sempre e comunque con la verità in tasca: la nostra.

Non dovrei perdere tempo

Mi sento dire spesso che non si dovrebbe perdere tempo con gente che non capisce. Dalle mie parti si dice “Non c’è campo” quando parli con una persona che non capisce nulla del tal argomento ma che, spesso, crede di saperne più di te. Ma la vera chicca me l’ha indorata ancora una volta Emme che, oltre a essere uno strizzacervelli dalle storie tanto godibili quanto improbabili, a volte sa essere uomo di poche, e lapidarie, parole.

La domanda che spacca

“Dovresti imparare a fare la domanda che spacca…”
“Cioè?”
“La domanda che ti fa capire se chi hai di fronte ne capisce o meno…”
“…una domanda trabocchetto?”
“Più o meno… La domanda che spacca ti fa capire se chi hai di fronte è un ciarlatano o se ne sa veramente di quel che dice. Però sai, se cominci a chiedere apertamente ‘Tu sai cosa vuol dire questo?’ … ‘Sai cosa significa quello’? … ‘Sai che differenza c’è tra questo e quello?’ e così via, passi per il saccentone arrogante e il tuo interlocutore comincia a sfoderare le sue certezze, a snocciolarti link di articoli e così via… ‘”
“E la domanda che spacca cosa sarebbe?”
“La domanda che spacca, spacca. Spacca l’identità di chi hai di fronte senza che questi se ne accorga. Spacca le sue convinzioni, se questi è abbastanza saggio da mettersi in discussione. Ma il più delle volte non lo è. In ogni caso la domanda che spacca, spacca la conversazione tra un prima e un dopo: prima non sapevi di aver di fronte un ciarlatano, dopo lo sai. E dovrebbe farti capire di non tornare più su certi argomenti con la tal persona. In definitiva, la domanda che spacca dovrebbe farti risparmiare un sacco di tempo nella vita…”

Energia nucleare

“Chiaro?” mi chiede Emme alla fine di questo pippone.
“No.” dico. “Fammi un esempio…”

(Osservo un minuto di silenzio per me stesso, perché finire a parlare di energia nucleare con uno strizzacervelli… è qualcosa di singolare).

“Non ti è mai capitato di trovarti in un dibattito sul futuro dell’energia? Gente a favore dell’energia nucleare, gente contraria, e così via?”
“Sì, a volte…”
“Ecco: spesso è una fiera di boiate. Gente che crede di saperne, e non sa nulla. Gente che snocciola articoli a destra e a manca, senza mai leggerli bene fino in fondo… Gente che blatera sul fatto che l’energia nucleare è il futuro, che non è pericolosa, che è sicura e così via. Il che, intendiamoci, potrebbe anche essere vero ma è proprio qui che ci vuole la domanda che spacca!”
“E sarebbe?”
“Parliamo di fusione nucleare o fissione nucleare? Questa è la domanda che spacca, in questo genere di discussioni…”
Arabo.
“Se il tuo interlocutore tergiversa non sapendo esattamente quale sia la differenza tra fusione e fissione, bene: allora non sa una beneamata m**nkia di quel che dice. E parla per sentito dire. E lo ha sentito dire male, per giunta.”

Elenco

Concetto chiaro: la parte che mi è piaciuta di più è lo “spaccare” l’identità di chi hai di fronte senza che questi se ne accorga. Ora ci vorrebbe un elenco di domande che “spaccano”.
Una per ogni genere di conversazione. Dalla più frivola alla più seria.

Qualche idea?

2 commenti su “La domanda che spacca

  1. Uhm, non mi convince molto. Per sapere la domanda che spacca, devi conoscere parecchio bene la materia. E nelle discussioni di questi tempi, se non sei un virologo, difficile conoscere la domanda che spacca. È più facile trovare le contraddizioni in logica di chi non ha le idee chiare. Senza domande, solo lasciandoli parlare.

    1. Non sei convinta ma hai colto nel segno! Devi conoscere parecchio bene la materia: è proprio questo il punto.
      E se la conosci parecchio bene, oltre a poter fare domande che spaccano, puoi riconoscere anche le risposte corrette.

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