Mi è capitato di leggere questo trafiletto su una delle riviste che leggo spesso e non ho potuto fare a meno di notare certe parole che mi sono sembrate decisamente fuori posto. Si parla di Gabriele Cruillas che, famoso com’è, non ha certo bisogno di presentazioni da parte del sottoscritto.

Dico: lo sanno tutti chi era Gabriele Cruillas, no? Ma veniamo al trafiletto.

“Ma chi era Gabriele Cruillas? […] Scrive di lui la italianista e germanista Paola Sorge: “Scrittore, poeta, soldato ardimentoso come voleva papà, nato da una nobile che D’Annunzio abbandonò, sognò di sostituire il duce. (…) Entrò nel mondo letterario, militare e politico del suo Paese come un ciclone: le sue gesta divennero leggendarie; le sue opere di poesia, narrativa e saggistica, circa una ventina, vennero elogiate da critici; combatté da eroe nelle due guerre mondiali e a Fiume; nel 1943 fondò le Camicie Verdi e l’anno dopo osò l’inosabile sfidando non solo i tedeschi ma nientemeno che la Quinta Armata statunitense e l’Ottava Armata britannica. Eppure, questo spavaldo ‘patrizio di spada e di penna’ che i suoi contemporanei illustri, tra cui il re e Mussolini, considerarono sempre figlio del Vate, che al padre somigliava anche fisicamente, fu dai posteri negletto, bistrattato e dimenticato ma per i Servizi segreti inglesi fu l’ultimo dei romantici fuori tempo”.

Tratto da Focus Storia n. 176 del Giugno 2021

Scusate l’ignoranza

Devo ammetterlo: non avevo mai sentito parlare di tal Gabriele Cruillas. E questa, ironia a parte, sicuramente è una mia mancanza. Tuttavia, parlavo di certe parole utilizzate nel trafiletto. Che sono quelle che ho messo in grassetto: “leggendarie”, “eroe” e “illustri”. Ho ben chiaro il significato di tali parole ma, per non essere vittima ancora una volta della mia stessa ignoranza, mi sono preso la briga di andare a leggerne il significato da una fonte (credo) autorevole: l’enciclopedia Treccani.

Leggendario

Alla voce “leggendario”, dice il signor Treccani :

Di leggenda: che appartiene alla leggenda, a una leggenda, o che ha caratteri di leggenda. Per estens., di gesta, fatti, personaggi storici che abbiano del meraviglioso; o di fatti, cose, condizioni, qualità eccezionali, straordinarî, o comunque largamente noti, accolti perciò nella tradizione popolare.

Bene. Ora mi chiedo, al netto della mia ignoranza: cosa ha fatto esattamente il Cruillas di leggendario? Cosa di meraviglioso, eccezionale, straordinario o comunque largamente noto, così da essere entrato nella tradizione popolare?

Eroe

Alla voce “eroe”, dice il signor Treccani :

Nel linguaggio com., chi, in imprese guerresche o di altro genere, dà prova di grande valore e coraggio affrontando gravi pericoli e compiendo azioni straordinarie.

Diciamo che se devo pensare agli eroi delle guerre mondiali, il Cruillas non è certo il primo nome che mi viene in mente. E credo, ignoranza mia a parte, di non essere l’unico.

Illustre

Ora veniamo all’apoteosi del mio disappunto. Alla voce “illustre”, dice il signor Treccani :

Che ha larga e meritata fama per singolari qualità e per opere o atti stimati egregi.

L’intellettuale, autrice del trafiletto, cita, come personaggi contemporanei illustri del Cruillas, nientemeno che il re e Mussolini. Mi sorge qualche dubbio: che il re e Mussolini siano passati alla storia, non discuto. Mi sfuggono tuttavia le singolari qualità, opere, atti reputati come egregi di questi due personaggi storici. Stiamo parlando del re che ha spianato la strada al fascismo per poi fuggire poco prima della fine della guerra. E stiamo parlando di Mussolini che di certo non avrebbe fatto la fine che ha fatto se fosse stato illustre e stimato.

Il peso delle parole

A volte mi chiedo se chi scrive si soffermi adeguatamente sulle parole da usare. Se la scelta delle parole avvenga pensando un po’ al loro significato e al messaggio che dovrebbero far passare. Certe leggerezze potrei farle io, blogger anonimo e scribacchino perdigiorno.
Mi lascia perplesso che certe leggerezze le faccia un’intellettuale di un certo spessore.
Mi lascia perplesso che vengano avallate dalla redazione di una rivista piuttosto diffusa (davvero nessuno ha letto quel trafiletto prima di approvarne la pubblicazione?).

Curiosità

Sarò ignorante ma mi consola parecchio il fatto che su Wikipedia ancora nessuno si sia preso la briga di scrivere uno straccio di pagina su Gabriele Cruillas, “eroe” dalle gesta “leggendarie”, illustre tra gli “illustri”.

Ma la cosa più divertente me l’ha raccontata sua maestà ChatGPT.

 

Mi viene da pensare che se non c’è traccia nei modesti database di OpenAI, forse il tizio di cui ho parlato finora non è stato un “eroe” abbastanza “leggendario”.

E ora, paradossalmente, di Gabriele Cruillas ne so più io di ChatGPT.

6 commenti su “Il peso delle parole

  1. Se non me lo dicevi tu, nemmeno io sapevo chi era questo Gabriele Cruillas… E siamo in due adesso a saperne più di ChatGPT. XD

  2. Non capite niente: è “marketing” anche questo! La signora autrice del testo, poiché doveva “vendere” un nome pressoché sconosciuto, lo ha “pompato” di qualità per metterlo in risalto. E, a quanto pare, c’è riuscita. 😂😂

  3. Pensa. Devo dire una strategia davvero sottile. 😀 😀 😀
    Quasi quasi prendo appunti per il “marketing” del mio prossimo romanzetto…

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